"L’APPARTAMENTO - LE STANZE DELL’ALZHEIMER"
con Alessandro Cuppini - Cinzia Mazzoleni - Mattia Carlessi - Angelo D'Ambrosio
(testo di Giulio Irneari – Adattamento teatrale e regia di Marco Foresti - Produzione "Sipario - Il mio racconto")
Cosa succede ad una persona colpita dalla malattia di Alzheimer ed a chi gli è più prossimo? “L’appartamento” è la metafora di una malattia vista attraverso l’analogia tra la perdita della memoria e dell’identità e il progressivo svuotamento di una casa di tutto ciò che ha contribuito a costruire una vita di ricordi e di affetti.
Ogni stanza ha una sua funzione ed è una rappresentazione particolare della personalità e delle diverse capacità cognitive della persona; così poco per volta, ma inesorabilmente, vengono persi insieme ai ricordi gli aspetti affettivi, quelli relazionali, quelli conoscitivi, logici, razionali, sensoriali, motori come se fossero il mobilio, le suppellettili da asportare che ci hanno accompagnato per tutta una vita e fanno parte ormai di noi.
Di tutto quello che scompare poco alla volta permane la forma istintiva nei bisogni e nelle relazioni con quanto ci circonda. La persona implode, si contrae, si svuota fino a ridursi apparentemente ad un involucro ancora dotato di necessità vitali, ancora bisognoso di affetti e comprensione, ma che progressivamente si sta separando dal suo mondo, dalle persone che ha amato e che ancora lo amano.
Immaginatevi allora un’impresa per lo sgombero di case che, e non per vostra volontà, si occupi di portare via tutto, stanza dopo stanza lasciando dietro di sé il vuoto. Ogni cosa è destinata a non trovare più collocazione altrove, andrà semplicemente perduta? Noi crediamo di no.
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