Un dialogo sonoro ideato da Gerardo Ferrara, giornalista ramingo e portatore di storie in collaborazione con Massimo Cerra ,ricercatore compositore musicotrovatore.
Una rilettura di alcuni testi in una sorta di flusso di pensiero, del filosofo catanese la cui partitura è rappresentata dai temi, tanto ineluttabili quanto urgenti, trattati da Franco Battiato, la letteratura, la filosofia, il sacro, le storie, le genti, il viaggio stesso.
Un mosaico di suoni e fonemi la cui (ri)composizione fornisce ad ognuno il tentativo di (rac)cogliere il frammento che più gli appartiene.
"....com'è diverso e uguale il loro mondo dal nostro…. e le lucertole attraversano la strada, vanno veloci e noi più piano ad evitarle...sequenze e frequenze di un viaggio."(F. Battiato)
Il viaggio musicale (Anna Katia Rigamonti)
Seduta comodamente nel sedile del treno guardo. Guardo le immagini che passano fuori dal finestrino, per fortuna è un regionale e va lento, per fortuna l’anima riesce a catturare le figure che si rincorrono, non sono solo colori strisciati da un colpo di spugna.
La cornice del finestrino diventa la cornice del quadro; colline, montagne, nuvole, palazzi con finestre
illuminate e dentro: la vita. Posso guardare, immaginare, sognare, sentire ed essere lì, dentro il sogno.
Din, din, il sedile del treno diventa la poltrona di un teatro e quello che vedrei dal finestrino me lo racconta
Gerardo. Le immagini che racconta sono nitide, sembra di poterle toccare. La sua anima profonda le
accompagna. La trama ce la offre Battiato, i suoi testi ricchi, pieni di contenuti veri, vivi, profondi; di
contenuti che collegano all’Assoluto, parlano di verità, di quelle così universali che son difficili da sostenere, così drammatiche che a volte è meglio non ascoltare, così infinite che il cuore gioisce.
L’ordito é un filo caldo che avvolge, accompagna e sostiene il sentimento, la musica di Massimo.
Canzoni come poesie e musica che accompagna.
Ascoltare le parole di una canzone senza la sua melodia é un’ esperienza molto diversa.
I suoni ti rapiscono tanto che a volte i testi passano inosservati, rimangono solo parole; ascoltarli come
poesie permette di creare immagini, di guardare, vedere ed essere in quel viaggio.
Le atmosfere musicali create da Massimo generano un respiro, una sfera di calore dove l’anima si può
appoggiare e godersi il viaggio.
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